Storia

Dobbiamo essere grati al compianto prof. Ludovico Morosoli di Cagiallo, per lunghi anni segretario del patriziato e bibliotecario-archivista a Lugano, per averci lasciato in eredità un importante manoscritto di “note storiche” che ci permette di conoscere l’origine della proprietà degli alpi della Capriasca.

Nell’epoca in cui il Luganese era feudo dei nobili milanesi, nella Pieve di Capriasca aveva preso residenza una contessa di Milano, conosciuta comunemente con il nome di “Contessa Grassa”, che era anche proprietaria di tutti gli alpi della Pieve. Con il testamento del 1078 la “Contessa” lasciava gli alpi alla Chiesa di Tesserete a riparazione di un torto fatto dai suoi due figli alla Chiesa stessa. Nel 1191 le frazioni della Pieve si costituirono in Comuni autonomi e godettero gli alpi in comunione fino all’anno 1550. I dodici comuni erano: Origlio, Ponte, Sala, Vaglio, Lugaggia, Tesserete, Campestro, Cagiallo, Lopagno, Roveredo, Bidogno e Corticiasca.

La divisione degli alpi tra i singoli comuni avvenne in fasi successive alla fine del Cinquecento. Ci si può chiedere perché il solo comune di Tesserete, prima della fusione con Campestro, non possedesse un patriziato. Ricordiamo che nella divisione del 1593 a Tesserete toccò l’alpe di Santa Maria in Lago (attualmente Gola di Lago) che però solo sei anni più tardi, nel 1599, dovette vendere per pagare una grossa multa di 200 scudi d’oro. L’alpe venne acquistato dal comune di Camignolo per il prezzo di 300 ducatoni d’oro e rimane tuttora di sua proprietà.

Nel 1574 è attestata la sola proprietà indivisa del patriziato dei tre comuni di Cagiallo, Campestro e Lopagno con sede a Campestro. L’alpe di Rompiago era compreso in questa unica vasta comproprietà dei tre comuni che includeva pure gli alpi di Davrosio, Zalto, Screvia e Crono-Pianscuro. Si trattava di un solo grande mappale di oltre 857 ettari ubicato nella giurisdizione territoriale promiscua di Cagiallo, Campestro e Lopagno distinta da quella dei tre territori comunali. Cascinali e rifugi esistevano già nei secoli passati e furono ricostruiti exnovo contemporaneamente sugli alpi di Davrosio, Rompiago e Zalto negli anni 1933-1935.

Progetti di costruzione ricoveri bestiame

I progetti dei manufatti (le cascine e le soste per le bestie, chiamate barchi), come pure quello della divisione, portano la firma del defunto capomastro Bernardo Cattaneo. I lavori del nuovo alpe di Rompiago vennero assegnati all’impresa Romeo Cattaneo. Sul cantiere operava, in qualità di assistente, l’allora giovane capomastro Giovanni Ferrari di Tullio.

Con la divisione ordinata dal Gran Consiglio nel 1935, e conclusa con l’atto notarile del 1938, al patriziato di Cagiallo vennero assegnati gli alpi di Rompiago e Crono-Pianscuro. A Campestro toccò l’alpe di Zalto e a Lopagno gli alpi di Davrosio e Screvia.


La divisione del 1935-1938 trasferì le giurisdizioni territoriali promiscue a quelle dei singoli comuni in corrispondenza degli alpi assegnati. Per Cagiallo vennero quindi create due grandi enclavi per Rompiago e Crono-Pianscuro. Crono-Pianscuro che si trova nell’alta Valle del Vedeggio-Val d’Isone è stato ceduto al Dipartimento Militare Federale nel 1959 (ca. 230 ettari) per la nuova piazza d’armi di Isone. In sostituzione è stata costruita nel 1981 la casa patriziale al Chioso di Cagiallo.

La mappa della divisione del patriziato e della comunanza

All’alpe di Rompiago negli anni 1939-1940 venne aggiunto un locale alla cascina, venne sistemata la presa principale dell’acquedotto e costruita una pista carrabile fino ai Pianoni per la concimazione della parte bassa sopra Borisio. La strada venne poi usata fino al 1948 anche per la coltivazione di un vasto campo di patate ai Pianoni (curato da Achille Ferrari detto Francia) richiesto dal Piano Wahlen per l’approvvigionamento della popolazione svizzera negli anni della seconda guerra mondiale (1939-1945). Il prof. Wahlen si impegnò personalmente per promuovere le coltivazioni agricole in tutti i terreni disponibili nel territorio nazionale; il patriziato di Cagiallo ebbe l’onore di ospitarlo per una sua visita alla campicoltura di Rompiago. Nel 1949 il prof. Wahlen divenne direttore della FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e in seguito, nel 1959, venne nominato Consigliere Federale.

Nel periodo 1985-1991 l’alpe di Rompiago, con una spesa di oltre 360’000.- franchi subì una miglioria integrale beneficiando di sussidi federali e cantonali. Vennero realizzate le seguenti opere: sopraelevazione della cascina-caseificio con nuovo tetto e nuovo dormitorio, doccia e servizio, camino e nuova caldaia a gas, rinnovo dell’acquedotto, nuovo tetto del barco, porcile e piazzale con fossa del colaticcio. Vennero inoltre costruite sei nuove fontane in pietra nel pascolo e due nel piazzale-barco. Venne pure realizzato il collegamento telefonico.

Una foto della frana di Rompiago del ’39

La superficie totale dell’alpe di Rompiago è di 170 ettari; circa un terzo di questi sono cintati e compresi nel demanio forestale a protezione della Valle di Lugano; sono stati concessi sin dal 1930 al Consorzio dell’Alto Cassarate (ora Consorzio Valle di Lugano). Comprende tra l’altro la valle della Tassèra con il rifugio forestale servito da un proprio acquedotto. Il rifugio consta di uno stabile in muratura eseguito con pietra locale e di un piccolo magazzino-deposito. Il Consorzio l’ha utilizzato in base ad una convenzione del 1952 con un diritto di superficie della durata di 40 anni. A contare dal 2 agosto 1994 il Consorzio Alto Cassarate ne ha trasferito la proprietà al patriziato dí Cagiallo, a causa del mancato uso forestale. È pertanto stato commutato in rifugio patriziale con regolare decisione dell’assemblea. Nel 1996 vennero eseguiti dei lavori di manutenzione straordinaria a questo edificio, per un importo di oltre 48’000 franchi. Oltre all’alpe di Rompiago ed ai diritti connessi îl patriziato di Cagiallo, da tempi immemorabili, possiede anche “i boschi ceduti di Cugnolo, di Spina e del Rovadello (per una superficie complessiva di circa due ettari) che sono ubicati lungo la strada Oggio-Curtina, in territorio del nuovo comune di Capriasca.

Carlo Cattaneo